Dopo il naufragio di Crotone

Commemorazione, Izmir 2022. Foto: Anonymous

Alarm Phone è al vostro fianco.

Il naufragio avvenuto all’alba del 26 febbraio al largo della costa calabrese, nei pressi di Steccato di Cutro (Crotone), ci ha profondamente scosso.

Solo 81 persone sono sopravvissute, mentre ad oggi sono stati recuperati 67 corpi e molti risultano ancora dispersi.

Da quel giorno, Alarm Phone è stata contattata da molti parenti, alla disperata ricerca dei loro cari.

Mentre Crotone è in lutto, accogliendo i parenti delle vittime venuti da lontano, accompagnandoli all’ospedale o alla camera ardente allestita presso il palazzetto dello sport per sperare di ritrovare i propri cari vivi, o almeno per poterne identificare i corpi e dare loro l’ultimo saluto, vogliamo ricordare l’ingiustizia, la crudeltà e l’assurdità della gestione delle frontiere e delle politiche di non assistenza, che privano gli esseri umani del diritto di muoversi, e sempre più spesso del diritto stesso alla vita.

Ai sopravvissuti che oggi si trovano nei centri di accoglienza di Crotone, a fare i conti con il loro dolore e i loro ricordi in freddi container, siamo al vostro fianco.

Alle famiglie, agli amici e alle comunità dei morti e dei dispersi inviamo il nostro più sentito cordognio.

A tutte le persone che sono lì a Crotone a fornire supporto, ascoltando, documentando e agendo per riconoscere ai sopravvissuti e ai parenti degli scomparsi l’umanità e la dignità di cui i governi vorrebbero privarli e a tutti coloro che sono ancora in grado di immaginare un mondo senza confini, senza persone che muoiono prematuramente, e che – insieme ai parenti e agli amici degli scomparsi – chiedono responsabilità e giustizia, vogliamo mostrare il nostro profondo rispetto e solidarietà.

La strada da percorrere appare ogni giorno più impervia, ma tutto questo dolore e questa ingiustizia devono essere urgentemente trasformati in nuova forza, per continuare a lottare contro il cinismo e la violenza istituzionale e per la libertà di movimento.